NOSTRANO DEL BRENTA

nostrano del brenta

Una tradizione lunga 5 secoli

Veneto, Valle del Brenta, XVI Secolo: I documenti storici registrano le prime coltivazioni  di tabacco e dei sigari Nostrano del Brenta nel monastero dei frati di Campese – Bassano del Grappa. Già nel tardo 500 si cominciano a produrre i primi sigari. Tra il 700 ed il 900 la diffusione dei sigari fatti col Tabacco Nostrano è tale da rappresentare la fonte principale. (e talvolta l’unica). di sostentamento per la comunità del Canal di Brenta.

Clandestini e Contrabandieri

La storia del Tabacco Nostrano del Canal di Brenta è fatta di clandestinità e contrabbando. Di decreti serenissimi e imperiali, attraverso quattro dominazioni diverse: la Serenissima, gli Austriaci, Napoleone ed, infine, il Regno d’Italia. Soltanto nel 1763, dopo quasi due secoli di lotte. I rappresentanti della Repubblica concedono il privilegio agli agricoltori di coltivare il tabacco. Ma il sigaro Nostrano (antenato di quello che sarà l’odierno IL DOGE). è già conosciuto ed apprezzato dai signori della nobiltà veneziana.

Nei secoli successivi la coltivazione viene proibita prima dalla Serenissima, quindi da Vienna e infine dai finanzieri italiani per motivi “fiscali”: I sigari nostrani non esistevano ufficialmente ma li fumava tutto il Veneto. Grazie ad una rete di contrabbandieri che da Bassano raggiungeva, di mano in mano, gli angoli più remoti della regione.

Dal ‘900 ad oggi

All’inizio del 900 il Consorzio Tabacchicoltori Monte Grappa ha deciso di proteggere la coltura del tabacco. ha ravvivato saperi e tradizioni e ridato vigore alle coltivazioni di tabacco e realizzazione dei sigari Nostrano del Brenta.

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